LA LEGIO III GALLICA
Progetto di rievocazione storica sulla civiltà romana
L’IMPERO ROMANO
La LEGIO III GALLICA è il progetto di rievocazione storica romana di epoca imperiale (I sec dC) realizzato dall’associazione Suodales, focalizzato sulla ricostruzione della società romana e del suo esercito durante il primo secolo del periodo imperiale.
LA LEGIO III GALLICA
La Legio III Gallica (“dalla Gallia“) fu una legione romana costituita da Gaio Giulio Cesare intorno al 48 a.C., per la sua guerra civile contro gli ottimati guidati da Gneo Pompeo. Il cognomen Gallica suggerisce che le reclute fossero veterani della guerra gallica di Giulio Cesare. La legione era ancora attiva in Egitto all’inizio del IV secolo, e aveva come simbolo il toro.
I sec aC
La legione prese parte alla guerra civile a fianco di Gaio Giulio Cesare. Dopo la morte di quest’ultimo la III entrò a far parte dell’esercito di Marco Antonio con il quale prese parte con distinzione alla grande campagna partica del 36 a.C.; la III legione è l’unica formazione dell’esercito romano citata da Plutarco nella sua narrazione della campagna contenuta nella biografia di Marco Antonio[5].
Dopo la sconfitta definitiva di Marco Antonio ad Azio (31 a.C.), la legio III, soprannominata Gallica, rimase in servizio nel nuovo esercito di Augusto.
I e II sec dC
Il governatore di Siria Gneo Domizio Corbulone utilizzò la III Gallica per la sua campagna (63) contro i Parti, volta ad affermare il dominio romano sul Regno di Armenia, uno stato cuscinetto tra le due potenze. Furono però i successi ottenuti da Corbulone a fomentare la gelosia di Nerone per la popolarità del suo generale, che costrinse a suicidarsi. La III fu poi inviata in Mesia, a difendere il confine sul Danubio all’epoca della morte di Nerone (68).[6]
Nell’Anno dei quattro imperatori (69) l’esercito del Danubio parteggiò prima per Otone e poi per Vespasiano. La III combatté per quest’ultimo nella decisiva seconda battaglia di Bedriaco, in cui le forze di Vitellio vennero sconfitte, ed ebbe un impatto decisivo sulla battaglia: i legionari della Gallica, durante la permanenza in Siria, avevano preso l’abitudine di salutare il sole nascente, in un gesto legato al culto solare, e così fecero anche a Bedriaco; gli uomini di Vitellio, credendo che la III legione stesse salutando dei rinforzi giunti da oriente si demoralizzarono e furono sconfitti. In quegli anni il tribunus militum della III Gallica fu C. Plinio Cecilio Secondo.
Dopo la conclusione della guerra, la III Gallica venne rimandata in Siria. La zona fu un punto caldo nel II secolo, e la III venne impegnata nella soppressione delle rivolta giudaica, così come nelle campagne partiche di Lucio Vero (161–166) e Settimio Severo (197–198).
(https://it.wikipedia.org/wiki/Legio_III_Gallica)
La LEGIO ha nello specifico l’obiettivo di divulgare la storia dell’esercito della Roma antica attraverso la ricostruzione di equipaggiamenti militari, in tutti i periodi storici in cui questa unità ha combattuto con un focus particolare sull’artiglieria legionaria in uso alla III Legione Gallica. Il nostro intento è quello di ricostruire gli aspetti legati a questa specialità in uso presso le Legioni, costituita principalmente da Ballistae, Manuballistae e Scorpioni, secondo quanto riportato nell’opera di Vitruvio.
CIVES ET MILITES
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