Ricostruire un il corretto abbigliamento di un guerriero germanico potrebbe sembrare cosa facile, ma pur nella sua semplicità non lo è.
Poche sono le fonti dirette, quelle letterarie sono tutte di origine Romana e quindi vanno spesso interpretate e ripulite dalla propaganda che voleva i germani come i più barbari tra i barbari.
E’ per questo che anche il dettaglio più semplice potrebbe creare differenti interpretazioni.
L’abbigliamento del guerriero germanico è composto da pochi elementi essenziali, il materia e la fattura inoltre ne caratterizzava il rango e lo statu sociale all’interno della propria Gens.
Questo era costituito da una tunica con taglio a ‘T’ e la parte centrale era molto larga arrivando sin ai gomiti, con uno scollo c.d. a ‘barchetta’ costituito da un taglio dritto nella parte sommitale della tunica, come si può ben vedere nel ritrovamento di Reepsholt, in Germania.
Sotto una tunica principale in lana ve ne poteva essere una poi leggera in lino, canapa o ortica.
Le decorazioni erano semplici o intessute direttamente sulla tunica o applicate in un secondo momento.
Una caratteristica delle popolazioni germaniche e celtiche è l’uso delle braghe o pantaloni, i modelli molto diffusi nelle ricostruzioni sono noti come tipo Thorsberg o tipo Damendorf, la caratteristica di questi pantaloni era quella di essere formato da due tubolari per le gambe e de altri ritagli di stoffa che formavano il cavallo.
Sopra il pantalone poteva essere usuale l’uso di fasce curali, queste potevano essere costituite o lunga striscia, con altezza 5-6 cm, come nel ritrovamento di Thorsberg o da un unica fascia alta, che andava dalla caviglia al ginocchio, tipo Søgårds Mose.
Ai piedi sono calzate delle scarpe “aperte”, un tipo molto comune in tutta Europa per svariati secoli, erano costituite da un pezzo cuoio traforato nel quale venivano passati dei lacci che permettevano chiudere la pelle tutta intorno al piede.
Completano l’abbigliamento un mantello triangolare che copriva tutto il corpo, chiuso da una fibula o lacci sulla spalla destra, che all’occorrenza permetteva di avere sempre una mano libera da impedimenti.
La panoplia militare era composta principalmente dalla lancia e dallo scudo, soprattutto la prima aveva una forte valenza antropologica vi sono alcuni esempi in cui questa era incisa con simboli e rune.
A completare la panoplia del guerriero vi erano anche asce, spade e armature.
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Cristiano Carassai